Quando non scrivi per un po’ ricominciare non è mai facile, da giorni penso di riaprire queste pagine, di resettare tutto, ricominciare e alla fine l’ho fatto: ho cancellato tutto, salvando solo gli articoli sull’Adhd (che voglio comunque revisionare).

Queste pagine ne hanno passate molte, l’idea è sempre stata chiara, sono le modalità che hanno subito molti stravolgimenti. Non sono mai stata una che parte con un piano ben preciso, di solito parto e imparo in corsa.

Così è stato anche per laciclistaignorante.it. Ma dopo aver chiuso l’attività a Genova ed essermi molto interrogata su cosa volessi realmente fare, mi sono rimessa a studiare, ho ripreso in mano vecchi manuali di seo e sono ripartita.

Nel digitale viaggia tutto così in fretta che può sembrare un controsenso ripartire da testi di 5/6 anni fa, ma avevo necessità di ripartire quasi da zero anche lì (anche perché molta parte teorica non è cambiata affatto nonostante gli aggiornamenti dei vari algoritmi e l’avvento dei social).

Rimettermi a studiare mi ha per forza portata ad una scelta drastica: o studiavo seriamente con tempi ben precisi per prepararmi a tutti i passi successivi a realizzare il mio obiettivo, oppure chiudevo tutto e tornavo ad aggiustare biciclette o mi cercavo un lavoro da dipendente. Per fortuna posso scegliere, ho la possibilità di scegliere di fermarmi, ancora.

Studiare apre la mente, ti fa vedere le situazioni da altri punti di vista e, se sei una persona come me, ti porta a rimetterti in discussione, di nuovo.

Ho deciso di dare un senso a queste pagine: di utilizzarle anche per i miei esperimenti seo e anche (soprattutto) come esercizio quotidiano di scrittura.

Ho ripreso a pedalare, ho deciso dopo anni di tentennamenti di levare totalmente il latte e derivati dalla mia alimentazione (sono allergica ed anche se non è una forma grave, il mio corpo mi ha dato segnali molto chiari), ho ricominciato ad allenarmi (oltre la bici) e a svegliarmi presto. Tutte cose che possono sembrare più o meno superflue ma che ricerco da sempre e che mi aiutano a vivere la Vita che vorrei. Sono tutti pezzettini al momento ordinati, ma so che non durerà per sempre così, arriverà quell’evento che mi distrarrà, capire questo mi ha aiutato ad uscire dalle mie ossessioni.

Viviamo in un mondo iperconnesso, ci alziamo al mattino è la prima cosa che facciamo è aprire i social (se non la prima sicuro la seconda quando siamo in bagno), teoricamente siamo tuttз interconnessз, ma la realtà è permeata di solitudine. Mi illudo che le mie parole, sperse nell’immensità del web possano arrivare alle persone giuste nel momento giusto.

Anche se il fallimento è diventato una moda e siamo passati dal non si parla di certe cose in rete al bisogna far vedere alle persone anche il lato non bello, trasformando tutto in merce da dare in pasto al marketing (quello brutto), voglio illudermi che il mio modo di essere come sono, senza tattiche e strategie (capitalistiche), arrivi anche attraverso le parole.

Scrivo anche per questo, scrivo perché in questo mare immenso del web serve più autenticità. So di essere un’idealista, come dico da un po’ so di essere un salmone, non sono certa di aver accettato la mia natura fino in fondo, so per certo che essermi capita è stato un passaggio fondamentale per imparare a lasciare andare: donare senza aspettarsi qualcosa in cambio è molto complicato, ma quando ci si riesce regala una forza immensa.

Questo spazio web è un immenso esperimento perché posizionare un blog così è quello che tuttз з espertз dicono impossibile. Forse hanno ragione loro, sicuro un obiettivo lo raggiungo: far diventare routine quotidiana la scrittura (anche se nelle mie giornate ci sono talmente tante cose che il prossimo passo è verificarle tutte e capire quale è sacrificabile. Brutta parola lo so, ma me la vivo un po’ così questa cosa di non avere giornata d 72 ore).

Il blog, chiamiamolo ufficiale, de La Ciclista Ignorante è fermo, idem per il Podcast. In particolare per quest’ultimo proprio ieri ho finito di sistemare la stanza dove voglio registrare e mi sono decisa a prendere un green screen. Il lavoro di studio e preparazione è tale che anche se fermarmi può non sembrare un bene in un mondo che corre sempre più veloce, oltre a sembrarmi la cosa più furba da fare è assolutamente necessario.

Ed ora vado a studiare, in teoria volevo fare una ventina di pagine ma nonostante mi sia alzata presto oggi comincio tardi. Non so cosa concluderò, ma la sensazione di aver provato a dare il massimo non me la può togliere nessuno e questo mi rende grata e fortunata.